La prima notizia certa di una confraternita dedicata al culto del santo taumaturgo di Montpellier è costituita dall' iscrizione murata nella chiesetta di S. Rocco, nell'attuale piazza principale: si tramanda il ricordo dell'indulgenza perpetua concessa da Gregorio XIII nel 1576 alla chiesa e alla Confraternita di San Rocco di Ruvo.
Nella documentazione archivistica più antica la confraternita è definita povera, a causa dell'estrazione sociale dei suoi componenti per lo più contadini, così come analfabeti sono tutti i confratelli che nel 1781 ottengono da Ferdinando IV il Regio assenso alle Regole e alla fondazione: tutti si firmano con il segno di croce.
La vita confraternale è scandita da profonda devozione e solidarietà tra gli associati che, pur poveri, non mancano di operare caritatevolmente anche all'esterno con il Monte detto appunto di S. Rocco.
Attualmente la confraternita, oltre a curare il culto del titolare e della Madonna del Buon Consiglio cui dedica una festa ad aprile, organizza la suggestiva processione degli Otto Santi la notte tra il Mercoledì e il Giovedì Santo, che vede sfilare, tra ali di folla, l' imponente gruppo raffigurante il Trasporto di Gesù al Sepolcro con statue a grandezza naturale; la complessità della base processionale, portata a spalla da cinquanta portatori, e la drammaticità della scena rendono oltremodo suggestiva la processione assurta a simbolo delle celebrazioni pasquali rubastine.
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- Testo tratto dal sito La Settimana Santa in Puglia.- Foto a cura di Mauro Piergiovanni (VI Cammino regionale delle Confraternite, Lecce - 24 maggio 2009).