VENERDI' SANTO - Processione dei Misteri

A Ruvo il pomeriggio del Venerdì Santo è da sempre dedicato al ricordo della Passione di Gesù Cristo con lo svolgimento della processione dei Misteri, a cura della Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine.
Il rito inizia alle 15,30 con il trasferimento del simulacro di Cristo Morto dalla Chiesa del Carmine alla Cattedrale dove dopo mezz'ora viene officiata l'Azione Liturgica della Passione.
Alle 17,30 varcano invece il portone della Chiesa del Carmine gli altri sette Misteri: Gesù orante nell'orto, Gesù alla colonna, Gesù alla canna, Gesù al Calvario, il Crocifisso, la Madonna Addolorata e il tempietto con la reliquia della Santa Croce.

In Piazza Cattedrale avviene l'incontro con il Cristo Morto che si posizionerà prima dell'Addolorata e con tutte le altre statue proseguirà per il seguente itinerario:
Chiesa del Carmine - via Cattedrale - via Veneto - piazza Menotti Garibaldi - via De Gasperi - piazza Regina margherita - piazza F. Cavallotti - via Pepe - via Pio XII - via ten col. Fiore - corso Piave - corso Jatta - piazza Dante - corso Cavour - piazza Bovio - corso Carafa - corso Gramsci - piazza Regina Margherita - piazza F. Cavallotti - corso Jatta - via Cattedrale - Chiesa del Carmine.
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Il corteo processionale è quindi molto lungo e viene aperto da un confratello che agita di tanto in tanto la "troccola", da due musicanti che danno vita ai gravi colpi della grancassa, accompagnata dal rullio del tamburo e dallo stendardo della confraternita; seguono due lunghe file di devoti ed i confratelli con camice bianco e mozzetta granata, infine le statue.
Quella miracolosa di Gesù al Calvario è preceduta da un gran numero di bambini vestiti con una tunica rossa, al cinto una corda, in testa una corona di spine e portano sulle spalle la Croce; essi sono chiamati "crestudde" dietro alla statua segue una moltitudine di uomini e donne a piedi nudi.


Degli otto simulacri, cinque statue (Gesù nell' orto, Gesù alla colonna, Gesù alla canna, Gesù al Calvario e Gesù Morto) sono pregevoli opere dello scultore altamurano Filippo Altieri, morto ad appena 39 anni, formatosi alla scuola del ben più noto scultore napoletano Nicola Salzillo, padre di Francisco Salzillo, autore della Dolorosa di Murcia e delle altre immagini che compongono la processione del "Viernes Santo" detta "de los Salzillos".
Dietro all'ultimo simulacro prende posto l' Amministrazione dell' Arciconfratenita, seguita dall' Amministrazione Comunale, con in testa il Sindaco affiancato da assessori e consiglieri, a testimoniare il lutto della città.
La processione rientra nella Chiesa del Carmine in tarda serata, dopo circa sette ore durante le quali le strade della città di Ruvo hanno visto rivivere, attraverso quelle statue, i momenti principali della Passione di Cristo.
La processione sino agli anni '50 era composta da ben dodici statue, poi subì un drastico ridimenzionamento riducendo il numero a soli quatto simulacri (Gesù al Calvario, Gesù Morto, l' Addolorata ed il tempietto con il Legno Santo).
Alla fine degli anni '80, dopo un periodo di crisi dell' Arciconfraternita, il Priore Vito Camerino insieme ai confratelli volle riportare in processione altre statue; anche il suo successore Francesco Sparapano intese dare continuità alla all' operato del suo predecessore.
Dal punto di vista religioso, quella dei Misteri, è la processione più importante, essendo a Ruvo anche la più antica; di essa infatti si trovano testimonianze sin dal XVII secolo.
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GALLERIA FOTOGRAFICA


VIDEO

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, tratto da scritti di Michele Pellicani.
- Foto tratte dall' archivio del dott. Francesco Stanzione.