Composizione della processione dei Misteri nel tempo

La processione dei Misteri, organizzata dall' Arciconfraternita del Carmine nel pomeriggio del Venerdì Santo, è la più antica fra le quattro che sfilano per le vie della città di Ruvo tra il Venerdì di Passione ed il Sabato Santo.
Fino agli anni '50 il numero delle statue che componevano la processione era di molto superiore all' attuale; infatti ben dodici erano i simulacri che davano vita alla Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo.
Fra queste statue vi erano anche quelle di S. Pietro e la Veronica, custodite attualmente in due diverse nicchie nella Chiesa del Carmine.
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Poi si passò drasticamente da dodici a soli quattro simulacri (Gesù al Calvario, Gesù Morto, l' Addolorata e il tempietto con il Legno Santo), probabilmente perchè non si riusciva più a trovare un numero sufficiente di portatori.
Ciò si può osservare nelle foto che seguono (inizi degli anni '80, quando la processione uscì dalla Chiesa del Redentore a causa del restauro della Chiesa del Carmine).
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Verso la fine degli anni '80 il Priore Vito Camerino, che ebbe il merito di traghettare la Confraternita da un periodo piuttosto critico ad un rinnovato modo di vivere il momento confraternale, interpretando la volontà degli iscritti, decise di aumentare il numero dei simulacri portati in processione; questo proposito fu mantenuto anche dal suo successore, il Priore Francesco Sparapano e quindi si arrivò al numero di otto, che è quello attuale.
Infatti ora la processione è composta da Gesù nell' orto, Gesù alla colonna, Gesù alla canna, Gesù al Calvario, il Crocifisso, Gesù Morto, l' Addolorata e il tempietto con la reliquia del Legno Santo.
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La processione dei Misteri quindi, da una composizione iniziale di dodici, per quasi trent' anni si è svolta con soli quattro simulacri, fino a raggiungere nuovamente il numero di otto, segno di un rinato e rinnovato amore verso le tradizioni della Settimana Santa da parte dei confratelli della venerabile Arciconfraternita del Carmine.
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- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
- Foto Archivio del dott. Francesco Stanzione.